Le prime tracce dell’insediamento umano nel territorio riminese risalgono al Paleolitico inferiore (oltre 800.000 anni fa). Il popolamento fu favorito già in epoca antica dalla posizione geografica e dalle caratteristiche morfologiche dell’area: colli ricchi di sorgenti idriche, allo sbocco dell’ampia valle del Marecchia (agevole via di comunicazione con l’alta valle Tiberinaattraverso il valico di Viamaggio) e in prossimità del mare, che offriva buone possibilità di approdo alla foce del fiume.
Nell’età del ferro (IX secolo a.C.) la vicina Verucchio fu il centro egemone della civiltà villanoviana nella Romagna sud-orientale ed ebbe stretti rapporti commerciali e culturali con le città etrusche di Tarquinia e Veio. Dal V secolo sorsero i primi insediamenti anche in pianura, nell’area della futura città romana, probabilmente ad opera delle popolazioni villanoviane stanziate a Verucchio.
L’arrivo dei Celti (390 a.C.) portò rapidamente alla decadenza e all’abbandono di numerosi insediamenti umbro-etruschi e contemporaneamente favorì lo sviluppo dei centri costieri diRavenna e Rimini. Le tribù gallo-celtiche mantennero per quasi un secolo il controllo del territorio, fino alla battaglia di Sentino (295 a.C.), nella quale la coalizione di Galli, Umbri,Etruschi e Sanniti fu sconfitta dai Romani, che aprirono la strada alla colonizzazione della Gallia Cisalpina.